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mercoledì, giugno 28, 2017
Orologio Audemars Piguet Royal Oak Squelette Extra-piatto 40° Anniversario
Presentato al SIHH Audemars Piguet ha presentato Royal Oak Squelette Extra-piatto che è stato costruito in un’edizione limitata di soli 40 esemplari per omaggiare il suo 40° Anniversario. Il nuovo modello limitato per il giubileo monta il Calibro 5122 – sempre a carica automatica.
Rispetto al 3129 presenta in più la funzione della data ma, più importante, è un ultrapiatto di 3,05 mm di spessore, con una splendida massa oscillante monoblocco in oro 22 k che volando sopra il movimento riporta con ben visibile la scritta “AP Royal Oak 1972-2012”.
Lo spessore dell’orologio è inferiore ai circa 9 mm dello Squelette 2010. La cassa misura 39 mm, come il primo modello che uscì nel 1972. Il Royal Oak è in generale un orologio unico, da qualunque punto lo si osservi.
La sua inconfondibile forma nata dall’infallibile penna di Genta lancia un messaggio sportivo – con classe – per i più altri “colleghi da polso” irraggiungibile; questa versione scheletrata spicca per l’elegante accostamento di fattori opposti ed estremi: nato in acciaio, a quarant’anni il platino gli dona moltissimo; rifinito ma informale nelle versioni base, non ti aspetteresti di vederlo solennemente scheletrato, ma la sua fortissima personalità glielo permette con nonchalance.
Infine, è il bracciale ad ammonirci che il gioco è finito: lì, come in nessuna delle sue “otto facce”, il Royal Oak non si tocca. Riuscirà Audemars Piguet, con il Royal Oak Squelette Extra-piatto 40° Anniversario in platino, a trattenersi dal realizzare edizioni – meno limitate – magari giocando su metalli diversi e meno nobili? Speriamo di si.
Le celebrazioni di questi primi quarant’anni del suo orologio-icona non sono ancora iniziate, ma se davvero andrà a finire così – per quanto sofferta e attentamente valutata – sarà una decisione che farà particolarmente onore al marchio.
Sarebbe un’altra riprova che, a prescindere dai profitti, una manifattura secolare non può e non deve scendere ad alcun compromesso, mai.
Sono tanti nel mondo gli appassionati del marchio: per quanto comprarlo non sarà – economicamente parlando – una passeggiata, quei quaranta – appena finirò di scrivere, saranno già tutti già venduti e quei fortunati che l’avranno si allacceranno al polso da subito un pezzo rarissimo da collezione. Ancor prima del SIHH 2012 e già una star.Fin dal 1860, Tag Heuer ha coltivato la passione per le prodezze di tipo tecnologico. Invenzioni e innovazioni applicate all’orologeria, hanno infatti da sempre scandito la sua storia. I riconoscimenti internazionali stimolano Tag Heuer a proseguire sulla strada dell’innovazione, tanto è vero che oggi, in prima mondiale, viene lanciato un cronometro sportivo d’eccezione, il Microtimer Concept Watch.
Equipaggiato con il primo movimento elettronico svizzero a 1millesimo di secondo, il Microtimer Concept Watch è il risultato di una tecnologia derivata dalle esigenze della Formula 1. Capolavoro di miniaturizzazione, sintesi di un complesso progetto elettronico, questo cronografo sportivo di tipo professionale declinato in versione da polso, offre tutta una serie di funzioni tipicamente da competizione, come la memoria dei tempi di 80 giri e il calcolo del giro migliore, oltre all’indicazione di un secondo fuso orario.
Il Microtimer Concept Watch è dotato anche di un cronografo di tipo più tradizionale, che fornisce i tempi addizionali e quelli intermedi, oltre a una funzione di stand-by che permette di spegnere completamente l’affissione sul quadrante a cristalli liquidi.
Tag Heuer fa innovazione anche nella scelta dei materiali. Fissata ad un bracciale di caucciù nero, la cassa del modello Microtimer è realizzata con un metallo utilizzato oggi per la prima volta in orologeria. Si chiama Liquid metal e prende il nome dalla propria struttura molecolare amorfa, praticamente identica a quella di un materiale liquido.
Risultato di una sorta di trasferimento di tecnologia dal settore aerospaziale a quello dell’industria del tempo, il Liquid metal si dimostra più resistente del titanio, ma altrettanto leggero ed esibisce superfici estremamente lucide, veramente inalterabili e resistenti ai graffi. Le perfette rifiniture dell’insieme e la resistenza complessiva dei materiali, si associano poi ad una tenuta stagna testata fino a 100 metri di profondità, a sua volta accompagnata da un vetro zaffiro antiriflesso, in modo da poter far fronte a situazioni d’uso anche estreme.
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